Le GPS: porta d’ingresso alla scuola per molti docenti
Le GPS – Graduatorie Provinciali per le Supplenze – sono uno dei canali principali attraverso cui gli aspiranti docenti possono ottenere incarichi annuali o temporanei nella scuola pubblica. Aggiornate ogni due anni, rappresentano un’opportunità concreta sia per chi è abilitato, sia per chi è ancora in attesa di sostenere un concorso.
Per iscriversi correttamente, però, è fondamentale capire qual è la propria classe di concorso, cioè il codice che lega il titolo di studio alle discipline che si possono insegnare.
Perché la classe di concorso è essenziale per le GPS
Ogni candidato che desidera inserirsi nelle GPS deve indicare con precisione una o più classi di concorso per cui è in possesso dei requisiti. Questo passaggio è tutt’altro che formale: un errore nella scelta della classe, o un’incompletezza nei CFU richiesti, può portare all’esclusione o all’invalidazione della domanda.
Nel contesto delle GPS, la classe di concorso è il collegamento ufficiale tra il tuo titolo di laurea e le materie che puoi insegnare nelle scuole secondarie.
Come funziona l’inserimento in GPS per ogni classe
Quando si presenta domanda, occorre:
- Selezionare la provincia in cui si vuole essere inseriti
- Indicare una o più classi di concorso compatibili con il proprio titolo
- Allegare tutta la documentazione richiesta (laurea, CFU, eventuali abilitazioni, titoli culturali e di servizio)
Ogni classe di concorso ha un proprio punteggio, determinato dal titolo posseduto, dai servizi già svolti e da eventuali corsi aggiuntivi.
Prima fascia, seconda fascia: cosa cambia?
Le GPS sono suddivise in due fasce:
- Prima fascia: riservata a chi è già abilitato all’insegnamento per quella classe di concorso
- Seconda fascia: per i non abilitati, ma in possesso di titolo idoneo (laurea + eventuali CFU integrativi)
Molti aspiranti docenti iniziano proprio dalla seconda fascia e riescono a ottenere supplenze che possono diventare un trampolino verso il ruolo.
Supplenze, MAD e concorsi: il ruolo della classe di concorso
Anche chi invia la MAD (Messa a Disposizione) deve conoscere la propria classe di concorso per proporsi in modo mirato. Lo stesso vale per la partecipazione ai concorsi ordinari o straordinari, che richiedono sempre l’individuazione esatta del codice corretto.
Conoscere la propria classe di concorso permette quindi di muoversi con consapevolezza tra le varie opportunità del mondo scolastico: GPS, MAD, concorsi, abilitazioni, 24 CFU (se ancora validi), percorsi abilitanti.
Conclusione
La classe di concorso è molto più di un codice su una domanda: è il tuo biglietto d’ingresso nella scuola. Capirla, verificarla, aggiornarla è fondamentale per accedere alle GPS e iniziare a insegnare, anche senza aver ancora superato un concorso.
Essere informati oggi significa essere pronti domani, e le graduatorie possono rappresentare un’occasione da non perdere.
