• venerdì , 29 Marzo 2024

Covid-19, due studi spiegano come avviene la diffusione al chiuso

Nei luoghi chiusi è molto più facile contrarre il Covid-19, ma perché? Come si diffonde? Queste sono le domande che due ricerche pubblicate su “Physics of fluid” hanno cercato di rispondere. Anche se entrambe hanno l’obiettivo comune di dare una spiegazione, lo fanno partendo da due oggetti di analisi molto diversi.

La prima ricerca si concentra sull’analisi della nube di particelle che sono emesse tramite colpi di tosse e come è possibile bloccare questo tipo di diffusione usando la mascherina.epidemic-4952933_1920

La seconda ricerca ha monitorato il percorso degli aerosol infetti all’interno di una stanza arieggiata in modo scorretto, senza la presenza di aria condizionata, dando importanza soprattutto al ricambio d’aria per garantire un flusso sempre pulito. Questo ridurre di molto i rischi di contagio del covid-19 negli ambienti chiusi.

Come si propaga il Covid-19 nei luoghi chiusi

I due studi lo spiegano perfettamente. Indossare la mascherina e ricambiare l’aria frequentemente sono soluzioni efficaci per la prevenzione dei contagi. Come abbiamo detto, le ricerche si focalizzano su oggetti di analisi diverse: la prima sul movimento delle particelle esalate partendo da un colpo di tosse, la seconda sull’incidenza che ha l’aerosol infetto all’interno di una stanza o un luogo non arieggiato correttamente.

Lo studio n°1

Il primo studio è stato condotto da due d ricercatori di Bombay, con risultati impressionanti: i droplet esalati dal colpo di tosse restano sospesi in aria per 5-8 secondi, dopo questo tempo le particelle si disperdono. Per questo motivo usare la mascherina è fondamentale nella prima fase in quanto permettono di controllare la dispersione delle particelle. Gli scienziati hanno spiegato che: “ “Qualunque cosa riduca la distanza coperta dalla nube, come una mascherina, un fazzoletto o tossire nell’incavo del gomito, dovrebbe assottigliare di molto anche la regione sulla quale i droplets si disperdono”.

Lo studio n°2

Il secondo studio arriva da dei ricercati dell’Università del Nuovo Messico che hanno analizzato come mantenere l’aria sempre pulita diminuisca i droplet che circolano all’interno di una stanza chiusa. Inoltre, la distanza di un metro può non bastare, occorre comunque aprire le finestre per permettere al 70% dei droplet di fuoriuscire, diminuendo ulteriormente le possibilità di contagio.

L’importanza di una diagnosi precoce

Questi studi evidenziano due aspetti molto importanti per cercare di diminuire il contagio di Covid-19, l’utilizzo della mascherina e il ricambio d’aria. Con questi comportamenti si può ridurre significativamente la diffusione del virus nella comunità, ma molto importante è anche il tampone rapido che, permette di individuare in poco tempo i positivi asintomatici, evitando che questi contribuiscano ad infettare inconsapevolmente altre persone.

Da diversi mesi si stanno impiegando tamponi rapidi antigenici covid-19 nei luoghi pubblici più sensibili come aeroporti, scuole ed enti istituzionali, riuscendo ad intercettare dei positivi senza sintomi che sarebbero sfuggiti al tracciamento. Ricordiamo che il tampone rapido deve essere sempre seguito dal tampone molecolare, unico strumento diagnostico efficace al 100%.

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